• Grand Tour della Catalogna:

    ode alla Natura, andando incontro a Dalí

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Da La Seu d’Urgell a Figueres

5 GIORNI 357 KM

Dal villaggio che ispirò Picasso, attraverseremo montagne incantate e foreste incontaminate, per arrivare alla cittadina che un altro genio spagnolo, Salvador Dalí, seppe trasformare nella propria musa, lasciandovi geniali testimonianze di sé.

1° GIORNO

Panorami del Pedraforca

Iniziate la giornata con un’immersione nella storia dell’arte della Catalogna a La Seu d’Urgell. Questa cittadina vanta un bel nucleo medievale ricco di archi e strade in pietra, dominato da una splendida cattedrale romanica. Dopo aver riconquistato questa parte dei Pirenei all’inizio del IX secolo, i Franchi scelsero La Seu come sede della diocesi e capoluogo dei conti di Urgell. La Catedral de Santa Maria, risalente al XII secolo e costruita in arenaria chiara, è uno degli edifici romanici più belli di tutta la
Catalogna. Il suo pregevole chiostro è ricco di suggestivi capitelli scolpiti, animali mitologici e doccioni. Il magnifico museo annesso custodisce numerosi affreschi romanici provenienti da varie chiese, oltre a una copia del Beatus de Liéban, tra i più affascinanti manoscritti miniati medievali.

La tranquillità pastorale che si incontra tra le montagne di Berguedà spinse Pablo Picasso ad arrivare fino a qui. A dorso di mulo, si arrampicò fino alla piccola città di Gósol nella primavera del 1906. Il soggiorno lo ispirò profondamente e lo portò in tre mesi alla svolta cubista. Nel suo Carnet català il grande artista ci racconta le impressioni di quel periodo: una riproduzione è conservata al Centre Picasso di Gósol.

A questo punto, se sentite il bisogno di un po’ di attività all’aperto, calzate le scarpe giuste, abbandonate l’auto, e seguite il percorso circolare intorno a una delle montagne più iconiche della Catalogna: la Pedraforca. Percorrendo i 17 km dell’escursione, con un dislivello di quasi 800 metri, osserverete a fondo questo colosso di pietra e seguirete un tratto della strada che i Catari percorsero nel Medio Evo fuggendo dalla Francia, dove rischiavano il rogo per eresia. Dopo una sosta a Guardiola de Berguedà per visitare il magnifico cenotafio benedettino di Sant Llorenç, il consiglio è di concludere la giornata con un lauto assaggio delle specialità locali. Del resto, ve le sarete meritate. Un buon riferimento è Les Tres Portes. Qui gusterete specialità come patatas bravas (patate in una salsa di pomodoro piccante), percebes (crostacei tipici della zona) e coniglio alla griglia.

La Seu d'Urgell

Bagà

2° GIORNO

Villaggi d’alta quota

Iniziate con una colazione a Bellver de Cerdanya, che prima di essere città è stata un castello nella linea di fortificazioni intorno a Urgell. Pane fresco, burro, marmellata fatta in casa vi daranno l’energia sufficiente per visitare il centro medievale e per raggiungere a piedi la vicina chiesa di Santa María de Talló, una delle tappe fondamentali del Camí de Santiago in Catalogna.

Il viaggio prosegue con altre scoperte interessanti. A sette chilometri da Puigcerdà, con una digressione visitate la farmacia Llívia, una delle più antiche in Europa. Oltrepassati Urtx, Alp e Das, salite a Meranges, villaggio dalla splendida architettura di montagna vicino al lago Malniu.

Nel pomeriggio, c’è tempo di camminare un bel po’. Il punto di partenza ideale per un’escursione è Castellar de N’Hug, stazione di arrivo del Treno del cemento, così chiamato perché un tempo serviva un cementificio della zona. La località è celebre per la sua magnifica posizione, per l’architettura romanica e per i suoi… favolosi croissant, enormi e buonissimi! Un’ottima soluzione per la notte vi aspetta a Ripoll: La Trobada è la sistemazione più accogliente del paese, un hotel pulito, semplice e gestito da persone gentili e premurose. Il ristorante serve semplici piatti catalani ed è specializzato in carnes a la piedra (carne cotta sulla pietra).

Ripoll

3° GIORNO

Turismo attivo a Núria

Dopo colazione, visitate subito il monastero di Santa María de Ripoll: farete così un incontro ravvicinato con uno dei simboli medievali della Catalogna, fondato nell’879 d.C. Il monastero fu il cuore spirituale e culturale della regione tra X e XI secolo. Intorno al 1100 la basilica a cinque navate venne dotata di un portale in pietra che è ritenuto tra le massime espressioni dell’arte romanica spagnola. All’interno, ammirate gli stupendi mosaici del pavimento, una mostra sulle Bibbie di Ripoll (rari manoscritti miniati realizzati tra il 1008 e il 1020) e la tomba di Goffredo il Villoso, fondatore del monastero.

Da Ripoll salite alla città di Ribes de Freser, dove si lascia l’auto per prendere una funivia a cremagliera che con un dislivello di circa mille metri porta alla Vall de Núria. La vista che si gode di qui meriterebbe di essere ritratta in un dipinto. Questa valle sublime ospita il santuario dell’immagine della Mare de Déu de Núria, anche se in inverno gli appassionati di sport invernali sono numerosi quanto i pellegrini.

La Vall de Núria vanta alcuni incantevoli sentieri escursionistici ben segnalati. Una delle passeggiate più belle e popolari è il Camí Vell, che conduce attraverso la gola fino a Queralbs (da due a tre ore, 8 km). Da Núria, è anche possibile raggiungere diverse vette situate a quote comprese tra i 2700 m e i 2900 m sulla dorsale principale dei Pirenei.

Quando si allungheranno le ombre della sera, l’Hotel Els Caçadors a Ribes de Freser sarà un’ottima soluzione. Gestito dalla stessa famiglia dal 1920, è una vera e propria istituzione locale. All’ultimo piano troverete una saletta e un terrazzo dotato di vasca con idromassaggio con vista sulle montagne. Il ristorante prepara eccellenti piatti catalani.

Olot

4° GIORNO

In volo sui vulcani

Con un po’ di curve affrontate con la freschezza del mattino raggiungete il Parc Natural de la Zona Volcànica de la Garrotxa per un fantastico volo in mongolfiera. Lo scenario che si ammira è unico nella Penisola Iberica ed è caratterizzato da fitti boschi di querce, lecci e faggi. La Garrotxa, qui nel cuore dei Pirenei catalani, è una lussureggiante regione caratterizzata da colline coniche, plasmata da attività geologiche estreme 700.000 anni fa e oggi protetta all’interno del parco.

Dopo l’atterraggio, esplorate la cittadina di Olot. È caratterizzata da un’architettura modernista che comprende la Casa Solà Morales di Lluís Domènech i Montaner, del 1916, decorata da motivi floreali. Quattro colline di origine vulcanica si ergono come sentinelle ai margini dell’abitato.

Olot non offre soltanto architettura e scenari naturali. Girando per le vie del suo centro storico sarete continuamente allettati da negozi e botteghe. Cedete alla tentazione e fate scorta delle delizie locali: fagioli, salsicce, cioccolatini e ratafía, uno dei liquori catalani più amati. Chiudete degnamente la giornata soggiornando all’Hotel Can Blanc di Olot. Immersa nel parco rigoglioso alla periferia sud-orientale della cittadina, questa appartata casa di campagna di colore rosa è un vero incanto.

Banyoles

5° GIORNO

Nella culla di Dalí

La mattina fate in modo di arrivare presto sulle sponde del lago di Banyoles, perché i riflessi della luce sull’acqua nelle prime ore della giornata sono incantevoli. Questo è anche il momento giusto per il birdwatching: l’avifauna che vive qui è tutelata da una Zona umida di importanza internazionale. Un giro in kayak vi regalerà alcune ore piacevoli a tu per tu con questo ambiente formatosi oltre 250.000 anni fa. Il silenzio delle vostre pagaiate non disturberà gli aironi, le cicogne e le anatre.

Da Banyoles, la strada prosegue tra le pinete che circondano la città di Besalú, attraversando il magnifico ponte romanico sopra il fiume Fluvià, uno dei simboli della Catalogna medievale. Il centro storico e il Call Jueu, quartiere ebraico sefardita del XIII secolo, ospitano una sinagoga e una mikveh, antica vasca per le abluzioni rituali, splendidamente conservate.

Grande protagonista del pomeriggio sarà Salvador Dalí, perché entrerete a Figueres, la città natale del grande artista. Godetevi l’atmosfera e poi cenate in uno dei locali della Rambla, tra i caffè frequentati da Dalí nella giovinezza. In uno di questi, il café Emporium, Salvador scrisse la scenografica del cortometraggio Un Chien Andalou a quattro mani con l’amico Luís Buñuel.

Figueres

Scopri le altre tappe del Grand Tour della Catalunya

In canoa nelle acque del fiume Noguera Ribagorçana nella gola del Mont-rebei, nella riserva naturale di La Noguera.Oriol Clavera © ACT

Scopri le altre tappe del Grand Tour della Catalunya

In canoa nelle acque del fiume Noguera Ribagorçana nella gola del Mont-rebei, nella riserva naturale di La Noguera.Oriol Clavera © ACT
In canoa nelle acque del fiume Noguera Ribagorçana nella gola del Mont-rebei, nella riserva naturale di La Noguera.Oriol Clavera © ACT

Esperienze per approfondire

Il sito del Grand Tour contiene informazioni sempre aggiornate per vivere il viaggio al meglio.

Il GR107 o Camí dels Bons Homes attraversa i Pirenei lungo le vie percorse dai Catari nel XIII e XIV secolo. Fortemente critici nei confronti della Chiesa Cattolica e del sistema feudale, i Catari furono considerati eretici e perseguitati per ordine del re di Francia.

Sciate ad alta quota a La Molina, coniugando attività sportiva ed esperienze gastronomiche. Cenate al rifugio Niu de l’Àliga, a 2.500 metri: si raggiunge con una funivia e offre panorami spettacolari. Oppure bevete qualcosa e poi pranzate al Costa Rasa, a quota 2.000 metri.

Le Vie verdi del ferro e del carbone recuperano il percorso di vecchie ferrovie, convertendolo in percorsi per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo. In Catalogna se ne incontrano otto: tre nella provincia di Barcellona (Llobregat, del Nicolau, del Vallès), quattro intorno a Girona (Carrilet I e II, del Ferro i del Carbo, del Tren Pinxo) e una tra Tarragona e Teruel (Val de Zafán).

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