• Triangolo Daliniano:

    Museo Salvador Dalí, Figueres

Costa Brava, il Triangolo Daliniano

ll mio paradiso mistico comincia nelle pianure dell’Empordà, ha attorno le colline dell’Alberes e trova la sua pienezza nella baia di Cadaqués.

Come dichiarava lui stesso, il mondo di Salvador Dalí è nella regione a nord di Girona lì dove è nato e dove ha creato i suoi capolavori. Esiste un triangolo immaginario di luoghi che raccontano l’artista, la sua personalità fantasiosa ed eccentrica e ne custodiscono i ricordi. Si snoda tra Figueres (dove è nato ed è sepolto), Cadaqués, con la casa di Portlligat e Púbol, dove si trova il castello medievale regalato alla moglie. È un percorso d’arte, ma non solo.

Attraverso le stupefacenti invenzioni surrealiste di Dalí scoprirai un litorale formato da pinete, borghi marinari, calette racchiuse da scogliere e mare trasparente battuto dalla tramontana. Una zona che nel tempo ha affascinato fortemente artisti come Picasso e Chagall.

Figueres

A Figueres si trova il Teatro-Museo curato in ogni dettaglio da Dalí per ospitare le sue opere. L’artista decise di farlo costruire sulle rovine del vecchio Teatro Comunale incendiato durante la guerra civile. Visitare questo luogo, dove si trova la collezione più grande di opere dell’artista, vuol dire ripercorrere la vita di Dalí fino alla morte avvenuta nel 1989. Con le torri sormontate da forme di uovo e l’immensa cupola reticolare, sotto la quale sono conservati i suoi resti, è l’oggetto surrealista più grande del mondo e al suo interno conserva più di 1.500 pezzi.

Prima di entrare nel Museo del genio surrealista perditi tra le vie della città per scoprirla al meglio e fare una caccia al tesoro degli innumerevoli particolari che rimandano alla vita e alle opere di Salvador Dalí che fu, senza dubbio, il cittadino più illustre di Figueres.

Cadaqués e Portlligat

A una trentina di chilometri di distanza da Figueres c’è Cadaqués, che conserva ancora nell’architettura i segni del ritorno a casa dei suoi abitanti emigrati a Cuba all’inizio del Novecento. Ti sembrerà di esser giunto in un’isola di pace e di natura formata da casette bianche e da un calmo mare che accarezza la sabbia. Dalí disse: “Cadaqués è il più bel villaggio del mondo” e come lui la pensavano anche Picasso, Miró e Federico García Lorca, Duchamp e Walt Disney che qui amavano soggiornare.

Accanto a Cadaqués c’è Portlligat dove, in un’atmosfera marittima, affacciata sulla piccola baia, sorge la Casa-Museo Salvador Dalí. Qui il pittore si rifugiava e trovò l’ispirazione per la maggior parte delle sue opere. La casa fu creata dall’unione di precedenti abitazioni di pescatori e al suo interno, in un dedalo di corridoi e di piani spicca lo studio di Dalí arredato come quello di un moderno alchimista.

Calella de Palafrugell e Púbol

Leggermente fuori percorso rispetto al Triangolo Daliniano, vale la pena arrivare fino a Calella de Palafrugell, e raggiungere a piedi Platja de Castell, una spiaggia ancora selvaggia dove, nascosta tra la vegetazione della collina c’è una capanna di pietra. Questa fu un regalo che il famoso “Tío Alberto” Puig Palau volle generosamente regalare a Dalí quale suo studio solitario. Ad essa volle dare un tocco surrealista facendo aggiungere una particolarissima porta inclinata.

Il Triangolo Daliniano finisce a Púbol, nel Castello che l’artista regalò a Gala, la sua amata musa ispiratrice, tenendo fede a una promessa: farla regina di un castello. Un’atmosfera misteriosa e romantica avvolge questo edificio medievale restaurato dall’artista, fra dipinti, decorazioni barocche, la cripta dove Gala è sepolta, e i giardini dove prende vita l’immaginario surrealista daliniano di mostri, stravaganti sculture, elefanti dalle zampe lunghe e sottili.

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