• La Rambla

    Tutte le anime della strada più vivace della città, da Plaça de Catalunya al mare

Se pensi a Barcellona, è facile che ti venga subito in mente la Rambla. Questa lunga strada spumeggiante che taglia in due la città, separa il Barri Gòtic dal Raval. Ma soprattutto, racchiude tutta la stravaganza e lo spirito gioviale della città! Fiumi di folla scorrono senza sosta lungo lo spazioso pavé alberato su cui si affacciano alcuni importanti edifici della città. Tra negozi, caffè e bancarelle di ogni tipo, in un dedalo di statue viventi, mimi, suonatori di strada e bizzarri mercatini, la Rambla è il posto migliore di Barcellona per gustarti il rito del passeggio. E lasciarti conquistare da tutta la vitalità che ti circonda!

Anticamente, il tracciato della Rambla era un corso d’acqua costeggiato da conventi e antiche mura a ridosso della Ciutat Vella. Con la costruzione del mercato della Boqueria sul lato del Raval, comincia un processo di urbanizzazione della zona che porterà all’attuale sistemazione. La Rambla oggi è lunga 1,2 chilometri e va da Plaça de Catalunya fino al monumento a Cristoforo Colombo, situato davanti al porto. Sebbene tutti parlino di “Rambla”, al singolare, sarebbe più corretto dire “Rambles”, al plurale. Lo sapevi che non è un’unica strada, ma riunisce in successione ben cinque viali? Ciascuno di essi ha il suo nome, la sua storia e le sue peculiarità. Se vuoi scoprirli uno ad uno (e percorrere anche un pezzettino in più!) non ti resta che metterti in marcia!

La Rambla de Canaletes

Il primo tratto, quello più vicino a Plaça de Catalunya, è la Rambla de Canaletes. Il nome deriva da una sorgente che qui si trovava in passato e che si ricorda oggi nella fontana in ghisa davanti a te: la Font de Canaletes. Quella che vedi adesso ha sostituito nell’800 la fontana originaria. Il caldo sole barcellonese ti ha messo sete? Nessun problema, l’acqua è potabilissima. Anzi, tradizione vuole che chi beve dalla Font de Canaletes sia destinato a ritornare a Barcellona! 

Oggi la fontana è anche un luogo-simbolo dei tifosi di FC Barcelona. Se il tuo viaggio coincide con una vittoria del mitico Barça, ne vedrai parecchi qui riuniti a festeggiare! Sulla Rambla de Canaletes oggi trovi molti negozi d’epoca e di musica, ma negli anni ’30 fu sede del periodico sportivo “La Rambla” e della prima storica “cocteleria” di Barcellona.

La Rambla dels Estudis

Proseguendo lungo la strada raggiungi il tratto di strada chiamato Rambla dels Estudis. In passato era sede di un coloratissimo e cinguettante mercato degli uccelli, tanto che da alcuni questa parte era stata ribattezzata proprio “Rambla dels Ocells”! Il nome ufficiale “Estudis”, invece, fa riferimento agli “studi”, dal momento che questa zona ha ospitato l’Università fino all’800. Se vuoi concederti una pausa con qualche visita nei paraggi, da qui puoi raggiungere facilmente il Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona e l’Església de Betlem, entrambi nel Raval.

La Rambla de les Flors

E adesso, è il turno dei fiori! Il terzo tratto della Rambla è chiamato Rambla de les Flors in virtù del variopinto mercato che qui si tiene. Soffermati a guardare i mazzi di fiori coloratissimi e profumati, e scopri il legame che questa zona ha con l’arte. Proprio qui nacque infatti l’impressionismo catalano, con artisti del calibro di Ramón Casas. Questi pittori cominciarono a dipingere all’aria aperta immortalando la vita pullulante del mercato dei fiori, al tempo l’unico in città, il loro caleidoscopio di colori, e le persone che si fermavano per fare acquisti.

Qui trovi anche numerosi chioschi che vendono libri, giornali e riviste, oltre a una delle vere e proprie icone di Barcellona: la Boqueria. Prenditi un momento e vai alla scoperta di questo storico mercato. Ti verrà senza dubbio voglia di un goloso spuntino!

Il Mercato de la Boqueria

Traboccante di vita e prelibatezze, il Mercato della Boqueria ti accoglie con la sua struttura in ferro arricchita da inserti modernisti. Il mercato ha un’origine antichissima: i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono addirittura al 1217! Per secoli i contadini accorrevano dalle campagne per vendere i propri prodotti su bancarelle di fortuna. La decisione di costruire una struttura coperta che li riunisse arrivò solo nel 1840 e la costruzione fu terminata solo nel 1914. La Boqueria occupa l’area dove un tempo sorgeva il convento di San Giuseppe, che venne abbattuto per far posto al mercato.

Questo tratto della Rambla e la stessa Boqueria sono infatti chiamate anche con i rispettivi nomi di Rambla de Sant Josep e Mercat de Sant Josep proprio per questo motivo. Passeggia tra i banchi e ammira i prodotti che espongono. Lasciati stupire dall’ordinato equilibrio di colori e forme che caratterizza ogni stand e fermati ad assaggiare qualche delizia locale. Se hai un po’ di tempo, puoi scegliere uno dei ristoranti gourmet all’interno o un tipico tapes bar con gli sgabelli. Altrimenti, puoi acquistare un boccone da consumare mentre prosegui il tuo cammino.

Rambla de Caputxins: il Gran Teatre del Liceu e Palau Güell

Dopo la Boqueria sei ormai a metà del tragitto. Il prossimo tratto che ti aspetta è la Rambla de Caputxins, detta anche Rambla del Centro. Ti troverai letteralmente a camminare sopra un’opera d’arte: abbassa lo sguardo e ammira il mosaico di Joan Miró che inaugura questo tratto. Nelle vicinanze, sul lato che confina con il Raval, trovi invece un vero tempio per gli appassionati di musica: il Gran Teatre del Liceu. Specializzato in musica classica e opera lirica, il teatro è stato completamente restaurato dopo l’incendio del 1994. La sua facciata è maestosa ed elegante, e si apre proprio sulla Rambla.

Lo sapevi che il Liceu è il teatro attivo più antico di Barcellona? Pensa che è in funzione dal 1847! Assieme al Palau de la Música Catalana è una vera istituzione per la cultura musicale. In occasione di concerti, opere ed esibizioni di artisti internazionali, vedrai riunirsi qui l’elegante borghesia barcellonese in attesa di entrare. Sull’altro lato della Rambla de Caputxins, invece, puoi imboccare Carrer de Colom e ritrovarti dopo pochi passi nella suggestiva Plaça Reial. Circondata da edifici signorili e alti portici, la piazza è punteggiata di palme e si rivela una piacevole deviazione.

Una volta fatto ritorno sulla Rambla ti aspetta poco lontano un’altra tappa culturale da non perdere. Sul lato confinante con il Raval, prendendo Carrer Nou de la Rambla raggiungi in pochissimi minuti Palau Güell. Il palazzo era la residenza dell’industriale Eusebi Güell, il committente del famoso Park Güell. Proprio come accadde per il parco, Güell incaricò Antoni Gaudí per il progetto della sua residenza di Barcellona. Oggi, l’edificio è inserito nel patrimonio UNESCO assieme alle altre opere dell’architetto in città.

Costruito tra 1885 e 1889, Palau Güell fu una vera sfida per il genio del modernismo. Gaudí si trovò infatti a dover gestire una certa carenza di spazi, essendo l’area in pieno centro. Ammira la sua facciata, solo apparentemente più sobria di quella degli altri celebri edifici da lui progettati, come Casa Batlló, Casa Milà o Casa Vicens. Se noti bene, vedrai che l’ingresso di Palau Güell presenta due archi dalla forma particolare. Sono le catenarie che Gaudí usa proprio qui per la prima volta e che diventeranno in seguito una costante delle sue creazioni.

Se hai un po’ di tempo, concediti una visita all’interno. Avrai l’occasione di passeggiare tra ambienti molto suggestivi, come il salone principale. Per ovviare alla mancanza di spazio Gaudí lo organizzò su due livelli, decorando l’alto soffitto con una serie di fori. Qui, di notte, venivano messe delle lanterne per ricreare l’impressione di un emozionante cielo stellato. Non perderti poi il tetto e i suoi comignoli dalle forme più strane, rivestiti in ceramica colorata. Un’altra bizzarra costante dello stile di Gaudí che fa del tetto di ogni sua costruzione una vera esperienza estetica!

Rambla di Santa Mònica

Dopo la tua visita, fai ritorno sulla Rambla: ti aspetta l’ultimo tratto, la Rambla di Santa Mònica. O forse non è proprio l’ultimissimo? Prosegui e vedrai! In lontananza cominci già a scorgere il porto, con la statua di Colombo che svetta sul mare. Mentre ti avvicini alla meta, sui lati della strada ti accompagnano numerosi importanti edifici. Nel tuo cammino incontri la sede della Conselleria de Cultura de la Generalitat de Catalunya, l’antica fonderia di cannoni, il Museo delle Cere e il convento seicentesco degli Agostiniani Scalzi, dove oggi ha sede il Centro d’Arte di Santa Monica.

Proprio nei pressi del monumento a Colombo trovi gli arsenali medievali, i Drassanes, al cui interno c’è l’interessantissimo Museu Marítim. Il Museo è tutto dedicato al profondo legame tra Barcellona e il mare. Per scoprire le storie più avvincenti di naviganti e pirati, ritaglia un momento e visita i suoi ambienti. La stessa architettura che lo ospita è un capolavoro e un importante esempio di struttura civile medievale.

E ora, finalmente, eccoti ai piedi di Cristoforo Colombo! L’iconico monumento è uno dei più cari ai barcellonesi. La statua dell’esploratore svetta in cima a una colonna alta 60 metri. Se ti va, puoi accedere all’ascensore e salire fino lassù per regalarti una magnifica vista del porto, del Monjuïc e della città a perdita d’occhio.

Per finire, benché ufficialmente le Rambles siano cinque, se hai voglia di fare ancora qualche passo puoi imboccare un ultimo piccolo tratto per raggiungere il mare: la Rambla de Mar! In realtà quest’ultima propaggine non fa parte del tracciato originale della Rambla, ma ha pur sempre il suo fascino. Si tratta infatti di passerella ondulata in legno posta direttamente sopra al mare, a pelo d’acqua. Percorrendola, raggiungerai in pochi minuti il centro commerciale Maremagnum.

Tra fontane e fiori, tappe di interesse culturale e prelibatezze catalane, dallo snodo di Plaça de Catalunya fino a toccare il mare, la Rambla di Barcellona ti seduce a tutte le ore del giorno e della notte con il suo dinamismo e le sue infinite curiosità. In una piacevole passeggiata che ti farà scoprire tutte le variopinte anime delle sue cinque Rambles più una!

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@Toni Vilches
@ugofonolla
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